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Reconsidering the mobility
paradigm of the cities
of the third millennium

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15
July
2013
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Mobilità nuova: le città viste dall’alto

Un nuovo sistema di trasporti si fa largo per sorvolare le città. Un mezzo pubblico ecologico, economico e scenografico già diffuso nel mondo. Al via un’analisi per valutare applicazioni in Italia.

 

source: Urbannews.fr

source: Urbannews.fr

 

Guardate il mondo da un’altra prospettiva” affermava John Keating (alias Robin Williams) ai suoi studenti del liceo di Welton ne "L’attimo fuggente”.

 

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Così dicendo saliva in piedi sui banchi di scuola, esortando i giovani a osservare la realtà dall’alto. Torniamo dal 1989 ai tempi di oggi, quell’esortazione è più che mai  adattabile per nuove soluzioni ai problemi dei trasporti.

Proviamo a guardare la mobilità da un’altra prospettiva. Abbiamo vissuto per anni nel binomio auto/mezzi pubblici, mentre solo più di recente, grazie a cambiamenti culturali, economici e tecnologici, si parla di servizi, di sharing economy, di biciclette e di auto elettriche.

 

Ma in più parti del mondo si sta facendo strada un’innovazione che utilizza un nuovo “spazio” per spostare le persone: l’aria. Senza attendere i sistemi di trasporto fantasiosi e futuristici come le auto volanti (anche quelle le lasciamo ai film fantasy), già oggi, in più parti del mondo, si sperimentano “funivie” urbane, capaci di collegare diversi punti delle metropoli con costi/km equivalenti molto più bassi. Sono comode, economiche, ecologiche, più facili da progettare e realizzare rispetto alle reti metropolitane.

 

Non solo, rappresentano un veicolo pubblicitario di enorme impatto comunicativo, al punto che la Emirates airline ha finanziato quasi integralmente la realizzazione di una funivia dal costo complessivo di 60mln di sterline, inaugurata lo scorso anno in occasione delle Olimpiadi, a fronte di una sponsorizzazione decennale.

 

   

Source:Emiratesairline.co.uk

Source: Emiratesairline.co.uk

 

Il servizio viaggia a 90metri d’altezza, offre una visuale spettacolare della city e collega nord e sud di Londra sorvolando il Tamigi. 34 cabine hanno già trasportato quasi 2 milioni di passeggeri dal suo avvio a giugno 2012 e il sistema rientra a pieno titolo nel piano dei trasporti pubblici del TFL (transport for London) con l’obiettivo di attrarre anche imprese, attività commerciali e residenti nelle aree servite.

 

 

 

Completamente elettrico, rifornito con energia rinnovabile (non ancora al 100%), dotato di impianti fotovoltaici nelle stazioni di arrivo l’Emiratesairline testimonia come coniugare in modo nuovo ecologia e trasporti. Certamente un’idea adatta per un evento come EXPO2015.

 

courtesy: gondolaproject.com

courtesy: gondolaproject.com

 

Roosevelt Island Aerial tramway in New York

Roosevelt Island Aerial tramway in New York

   

 

Ma se Londra ha utilizzato il volano delle Olimpiadi per “stupire”, oltreoceano a New York una linea area metropolitana esiste dal 1976, la Roosevelt Island Tramway collega l’isola direttamente con il centro di Manhattan offendo un’opportunità di spostamento rapido e “scenografico” per gli oltre 26milioni di pendolari e visitatori che l’hanno utilizzata fino a oggi.

 

Il sistema è più simile alle funivie di montagna note agli amanti dello sci, con una grande cabina che trasporta fino a 110 persone per 115 viaggi al giorno alla velocità di 30km/h e a circa 100 metri di altezza. È singolare che questi sistemi siano stati realizzati non solo in città ultramoderne, ma anche in paesi in via di sviluppo.

 

L’America latina è stata la prima regione ad applicare le “gondolas” (termine inglese che connota questi servizi) per collegare sobborghi (generalmente più poveri) di alcune metropoli con le zone centrali. L’economicità delle linee consentiva l’accessibilità per quelle aree localizzate in collina e poco raggiungibili con servizi di terra.

 

Medellin Metrocable in Colombia è in servizio dal 2006, ha reso accessibile il quartiere Aburra Valley trasportando 6000 passeggeri/ora e risollevandolo da una situazione di degrado e isolamento. Rio de Janeiro ha inaugurato la prima “Teleferica Do Aleman” nel 2011 con 3,5 km di lunghezza, 6 stazioni che collegano alcuni quartieri residenziali con il centro, con una capacità di 3000 persone/ora. Il successo è stato tale da replicare una seconda linea aperta in queste settimane che unisce il quartiere di Morro da Providencia (la più antica favelas di Rio) con il centro urbano in pochi minuti, con 3 fermate e una capacità 1000 persone all’ora, distribuite su 16 cabine. Un servizio di trasporto a tutti gli effetti, perfettamente integrato nel contesto urbano.

 

Ancor più numerosi sono i progetti in corso in molte città in tutto il mondo: Austin (US) sta valutando la realizzazione di una linea “aerea” urbana di 35 miglia, con un costo a Km massimo di 12milioni di dollari, rispetto a 400milioni/miglio per una linea sotterranea e ai 36milioni/miglio di un tram. Brest in Bretagna inaugurerà nel 2015 la prima linea  convertendo i 12 ettari di terra della “Plateau des Capucins” in un eco-quartiere con residenze funzioni commerciali e terziario avanzato.    

rendering Austin - courtesy FrogDesign

rendering Austin – courtesy FrogDesign

 

Tolosa è tra i progetti più ambizioni, previsto per il 2017, 2,6km di linea aerea e una capacità di 7000persone/ora per un “volo” di 10minuti (circa 1 ora per lo stesso tragitto in auto). La linea collegherà tre siti prioritari della città: l’università, l’ospedale e un centro oncologico, per un costo stimato di 45milioni di €. Grenoble ha inserito il progetto nei più ambizioni piani di sviluppo urbano dei prossimi 15 anni.

 

 

the project by SMTC Tisseo

the project by SMTC Tisseo

    Steven Dale, fondatore del sito “”the Gondola Project” (un contenitore di progetti e informazioni da tutto il mondo) e di CUP (società internazionale specializzata in progetti innovativi e in Italia partner di Clickutility on Earth) afferma che “le funivie sono sistemi di trasporto adatti ai moderni paesi sviluppati così come per i paesi in via di sviluppo”, rappresentano quindi una reale scelta quando si pianifica  la mobilità di una città.

 

L’Italia è ricca di funivie negli impianti sciistici delle alpi, ma non ci sono applicazioni in ambito urbano. Un progetto europeo è in corso di presentazione da parte del Comune di Genova mentre è già partita un’analisi per individuare  applicazioni in alcune altre città.

 

Il prossimo 28-29 Ottobre a Milano alla prossima edizione di Citytech sarano presentati gli scenari e le possibili sperimentazioni. Le nostre aree urbane sono ricche di periferie e in considerazione della profonda crisi strutturale del settore dei trasporti pubblici la possibilità di un approccio innovativo e in partnership con il mondo dell’impresa potrebbe essere una valida soluzione.    

 

Inoltre eventi come EXPO2015 rappresentano una valida applicazione per progetti sponsorizzati dall’industria sul modello di Londra. E poi il panorama delle nostre città viste dall’alto è invidiabile.

 

 

22
July
2013
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Il gap di fighezza del TPL

Secondo l’ultimo rapporto ISTAT sulla mobilità urbana, l’utilizzo dei mezzi pubblici da parte degli Italiani è in flessione: le ragioni sarebbero da ricercare in un'offerta di servizi poco adeguata che spinge, quindi, i nostri concittadini a ricorrere al mezzo privato a motore. Se questa analisi è assolutamente innegabile, occorre anche notare che per buona parte degli Italiani il mezzo pubblico viene visto come un ripiego, una specie di compromesso necessario per chi si vuole spostare e vuole evitare il traffico, i problemi di parcheggio ed economici associati all’uso del mezzo privato.

Si tratta soprattutto di una questione di immaginario collettivo: per gli Italiani il mezzo di trasporto per antonomasia è l’automobile e tutto il resto è solo un’alternativa generalmente assai poco gradita. Il dato è confermato dagli indici di gradimento riportati nell’ultimo rapporto ISFORT in cui, mentre l’automobile riceve un bell’ 8.1, i mezzi pubblici portano a casa poco più della sufficienza.

Non credo che sia solamente una questione di caratteristiche del servizio erogato, ma anche di una sorta di visione soggettiva: per quanto gli operatori del TPL possano impegnarsi ad offrire un servizio puntuale, pulito ed efficiente, si ritroveranno per sempre a scontare un certo “gap di fighezza” rispetto alle automobili private.

Per rendersene conto basta accendere la televisione e fare un po’ di zapping, oppure sfogliare una rivista qualsiasi: le pubblicità delle automobili sono sempre lì, pronte a mostrare il migliore dei mondi possibili. Il canovaccio è sempre lo stesso: il meraviglioso adone concentrato alla guida è circondato da una famiglia perfetta o da una compagna degna della copertina di playboy (a seconda del segmento di riferimento della vettura), assapora il piacere della guida ed è immerso in situazioni ideali: città senza traffico, strade libere, paesaggi mozzafiato o, magari, parchi naturali incontaminati.

 

Qualunque cosa accada, proprio a causa del “gap di fighezza” percepito tra l’auto privata e il trasporto pubblico, quest’ultimo difficilmente riuscirà ad uscire dalla spirale di tagli in cui è finito negli ultimi anni. Senza un cospicuo aumento della domanda di trasporto pubblico, è difficile ipotizzare dei fondi che condizionano l’offerta. Per ottenere un aumento della domanda, però, oltre al soddisfacimento dei criteri oggettivi (pulizia, efficienza e puntualità), occorre intervenire sui parametri soggettivi di tram, treni e autobus: bisogna renderli appealing e sexy agli occhi dei potenziali utenti.

Un operatore belga ha fatto un tentativo decisamente interessante (vedi il video qui sotto) e ci sono dozzine di altri casi che possono essere citati.

 



 

La cosa essenziale è concentrarsi sullo “story telling” e chi frequenta i mezzi pubblici sa bene che le storie da raccontare non mancano di certo: quante sono le storie d’amore nate in metropolitana o su un tram? Quante amicizie indissolubili sono figlie di anni di pendolarismo? Non varrebbe la pena raccontarle tutte una per una?

 

Cose che possono succedere solo su un mezzo pubblico


La nostra società è malata di atomizzazione e la dimensione sociale offerta dal trasporto pubblico è una delle possibili cure a disposizione.

Un approccio differente alla comunicazione del trasporto pubblico potrebbe essere il modo per colmare il “gap di fighezza” tra i mezzi pubblici e il mezzo privato.

Ne parleremo con maggiore diffusione in occasione del workshop “Sexy TPL” che si terrà durante Citytech a Milano, il 28 e 29 ottobre presso la Fabbrica del Vapore.

 

 

 

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Citytech_Milano Grandi #novità in arrivo per #Citytech 2014, non smetteremo di stupirvi! #staytuned #mobilità pic.twitter.com/xol7zRzEII
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bcovili metronews.it/master.php?pag… rivoluzione della mobilità a Milano, modello da copiare. Il mio pezzo su Metro @piermaran @AMarchettiT @CarloIacovini

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